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Parlare di Medioevo per la Spagna significa riferirsi a lunghi secoli di scontro militare fra cristiani e musulmani. Dal 711 al 1492 la penisola iberica è lo scenario della contrapposizione armata fra due religioni, due società, due culture, due sistemi economici. Ma mentre le spedizioni militari e la paura per l'arrivo del nemico condizionano la vita degli uomini, si assiste alla formazione di una società che fa dell'organizzazione delle terre conquistate uno dei suoi punti di forza. Il filo conduttore del libro segue questo complesso processo con l'aiuto di una selezione di documenti in grado di consentire un avvicinamento fattivo ad alcune questioni basilari. Fra queste, particolare importanza ha la guerra vista sotto l'aspetto economico: un'impresa da pianificare in ogni minimo dettaglio, ma anche un investimento destinato ad ottenere profitti. Con la guerra nasce uno spazio che nella Spagna medioevale trova un contesto particolarmente favorevole per prosperare: è la "frontiera", una fascia di terra in bilico fra i due contendenti da rendere sicura mediante la costruzione di città e l'insediamento di popolazioni alle quali vengono concessi privilegi economici e giuridici. Si forma così una tipica società di frontiera, costituita da uomini liberi, specializzati nella guerra e dediti all'allevamento transumante.